Gli architetti del cinema nei poster di Federico Babina

Michela Pesenti / 21 Ottobre 2015 / Stili e Novità

Correva l’anno 1985 e il 18 ottobre (giorno di uscita al cinema) Marty McFly diventava il mito di un’intera generazione che sarebbe cresciuta a pane e Back to the future. Oggi 21 ottobre 2015, giorno in cui nel film i due protagonisti giungono nel futuro e ricorrenza dei 30 anni di una delle saghe più iconiche del cinema, vogliamo parlare di cinema, registi e architettura.

Di Federico Babina, illustratore e architetto, vi abbiamo già parlato qui quando vi abbiamo raccontato dei progetti Archicine e Archiset: una serie di poster e locandine in cui l’illustratore fa incontrare cinema e spazio architettonico, raffigurando set e architetture che hanno segnato l’immaginario filmico da A colazione da Tiffany Vertigo, da Gold Finger fino all’hotel di Shining. Altro progetto di cui vi avevamo parlato era invece Archiquote con la serie di poster dedicati alle archistar e alle loro citazioni celebri.

Oggi vi parliamo di un progetto simile in cui le illustrazioni raffigurano le personalità di grandi registi sotto forma di casa; in queste creazioni artistiche Babina disegna le case come se fossero progettate non da architetti ma dalle grandi firme del cinema.

C’è la casa gotica di Tim Burton quella fantascientifica di Ridley Scott e George Lucas, c’è il mondo del circo di Federico Fellini, c’è la simmetria di Wes Anderson e l’occhio rosso di HAL di Kubrick; ci sono i tempi moderni di Chaplin e le tende rosse di Twin Peaks di David Lynch, la casa con la pista da bowling de Il grande Lebowski dei fratelli Coen.

Le case prendono forma dalla personalità stessa del regista e dalle sue opere. Nella serie di illustrazioni, chiamata Archidirector, l’autore fa confluire i materiali, gli stili, le forme e i colori alla base della poetica cinematografica di ciascuno di loro. Dopotutto per citare proprio Babina «Il regista è l’architetto del cinema» e la similitudine tra le due discipline è evidente: entrambe costruiscono spazi e dimensioni, creano ambienti dove personaggi e persone vivono e agiscono.

Dopotutto per citare proprio Babina «Il regista è l’architetto del cinema» e la similitudine tra architettura e cinema è evidente: entrambe le discipline costruiscono spazi e dimensioni, creano ambienti dove personaggi e persone vivono e agiscono.

Riconoscerli è un gioco da ragazzi per i cinefili esperti, ma anche i più digiuni del mondo del grande schermo coglieranno i rimandi e le citazioni; le illustrazioni riescono a condensare efficacemente e a rappresentare lo stile scenografico del regista.

Chissà come sarebbe stata la casa di Robert Zemeckis vista con gli occhi Babina, e voi come l’avreste disegnata?

Per vedere tutte le serie illustrate potete visitare il sito dell’autore.

Photocredit @federicobabina.com

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