Si ispira al Bauhaus la prima opera in Israele di Richard Meier

Michela Pesenti / 29 Settembre 2017 / Stili e Novità

A 82 anni l’archistar Richard Meier continua a pieno ritmo la sua attività di progettazione, come dimostra la recente conclusione dei lavori per il suo primo progetto in Israele, una torre residenziale “d’avorio” nel cuore di Tel Aviv, tra Rothschild Boulevard e Allenby Street, in linea con il fascino degli oltre 4mila edifici in stile Bauhaus della Città Bianca, la più alta concentrazione mondiale che ha fatto sì che la città fosse proclamata patrimonio mondiale dell’Unesco.

 

Una torre di 42 piani caratterizzata da una facciata a doppio strato composta da vetro trasparente e un delicato schermo in lamiera bianca, ispirato al tradizionale abbigliamento mediorientale, a cui si aggiungono balconi angolari: un mix di elementi che crea un reticolo di luci e finestre che garantiscono un’abbondante illuminazione naturale e una splendida vista verso il mar Mediterraneo per gli appartamenti dei piani più alti. Ispirata ai principi  di funzionalità ed essenzialità delle forme del Bauhaus, la struttura prevede alla sua base uno spazio commerciale e una piazza per i cittadini collocata all’ombra dei grandi sbalzi di vetro, creando così un rapporto con il tessuto urbano esistente e le volumetrie di Rothschild Boulevard.

 

«Il design degli edifici della Città Bianca – ha commentato Richard Meier – mi ha fatto un’impressione profonda quando ho visitato Israele molti anni fa, per cui lavorare in questo contesto è stata una mia aspirazione per molto tempo. La mia speranza è di riuscire, attirando e catturando la luce e le vedute senza tempo di questa città in un nuovo layout residenziale, caratterizzato da un design non molto diffuso in questo territorio, a riunire tutti gli elementi esistenti, in una nuova prospettiva. Forma, spazio e luce sono riuniti in un edificio che guarda sì al futuro ma è consapevole del suo passato e incarna valori di permanenza e continuità».

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