La Biennale Architettura firmata Alejandro Aravena

Michela Pesenti / 26 Febbraio 2016 / Stili e Novità

È stata presentata nei giorni scorsi REPORTING FROM THE FRONT, la Biennale Architettura 2016 targata Alejandro Aravena. Il vincitore del Premio Pritzker 2016, di cui vi avevamo già raccontato il mese scorso (qui trovate il post dedicato all’architetto), racconta attraverso un’unica immagine come sarà la prossima Mostra Internazionale di Architettura, in scena dal 28 maggio al 27 novembre.

«In un viaggio attraverso l’America del Sud, Bruce Chatwin (scrittore e  viaggiatore britannico) incontrò un’anziana signora che attraversava il deserto portando una scala di alluminio in spalla. Era l’archeologa tedesca Maria Reiche che studiava le linee Nazca. Viste in piedi sul terreno, le pietre non avevano alcun senso. Ma dall’alto della scala, le stesse pietre formavano un uccello, un giaguaro, un albero o un fiore.»

Aravena con REPORTING FROM THE FRONT propone di dare ascolto a quelli che hanno potuto acquisire una prospettiva e che sono quindi in grado di condividere sapere ed esperienze con chi rimane in piedi sul terreno.

 

Un’immagine simbolica che rappresenta la capacità di «vedere oltre, tipico dell’arte: l’anziana signora sulla scala è la Biennale con i suoi 120 anni, ma rappresenta il nostro modo di ampliare lo sguardo», aggiunge il presidente della Biennale Paolo Baratta.

Una mostra che si propone di capire perché l’architettura si sia rifugiata nel gesto estetico allontanandosi dalla società civile, e che vuole interrogare i cittadini su alcuni temi attuali come la diseguaglianza, la migrazione, la criminalità, l’inquinamento, i rifiuti, la segregazione e le periferie, parole chiave proposte da Aravena e interpretate da una novantina di espositori. Tra i nomi, non solo celebri ma anche emergenti, spiccano Peter Zumthor, David Chipperfield, Herzog & de Meuron, Kazuyo Sejima, Kengo Kuma, Norman Foster, Rem Koolhaas, Richard Rogers, Eduardo Souto de Moura, Tadao Ando e Renzo Piano con il gruppo G124, i giovani professionisti che Piano finanzia con lo stipendio di senatore a vita.

REPORTING FROM THE FRONT formerà un unico percorso espositivo che si snoderà dal Padiglione Centrale dei Giardini fino all’Arsenale e che includerà 88 partecipanti provenienti da 37 paesi, di cui 50 architetti sono presenti per la prima volta e 33 sono under 40. La mostra sarà poi affiancata da 62 partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, con Filippine, Kazakistan, Nigeria, Seychelles e Yemen che parteciperanno per la prima volta. Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale sarà affidato alla cura di Simone Sfriso, Massimo Lepore e Raul Pantaleo di TAMassociati.

Non mancheranno poi i Progetti Speciali, tre in tutto, promossi dalla Biennale e frutto di accordi stipulati con altre istituzioni. L’esposizione “Reporting from Marghera and Other Waterfronts” curata dall’architetto Stefano Recalcati, analizzerà i progetti più significativi di rigenerazione urbana di porti industriali per stimolare una riflessione sulla riconversione di Marghera. Si intitola invece “A World of Fragile Parts” il progetto di Brendan Cormier realizzato in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra, mentre in previsione della conferenza mondiale delle Nazioni Unite – Habitat III del prossimo ottobre 2016 e all’interno del programma Urban Age, organizzato dalla London School of Economics e dalla Alfred Herrhausen Society, la Biennale allestirà un padiglione intitolato “Report from Cities: Conflicts of an Urban Agededicato ai temi dell’urbanizzazione e curato da Ricky Burdett.
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