Ricordando Zaha Hadid, regina dell’architettura

Michela Pesenti / 1 Aprile 2016 / Stili e Novità

Architettura in lutto, se ne è andata la sua regina, Dama Zaha Hadid. Archistar tra le più famose del pianeta, con nulla da invidiare agli altrettanto celebri colleghi uomini, l’architetto di origine irachena, nata a Bagdad 65 anni fa, si è spenta ieri a Miami. Un addio improvviso quello della Hadid, prima donna a ricevere i tre principali riconoscimenti del mondo dell’architettura: il Pritzker nel 2004, lo Stirling prima nel 2010 per una delle sue opere più celebri, il MAXXI di Roma e l’anno dopo per la Evelyn Grace Academy di Londra, fino alla medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects (RIBA) nel 2016. Nel 2010, inoltre, Time la incluse nella lista delle 100 personalità più influenti del mondo, ha ricevuto l’onore di una retrospettiva al Guggenheim di New York, mentre per il suo stile il Guardian l’ha eletta tra le 50 persone più eleganti del pianeta; titoli e riconoscimenti infiniti per una vera e propria regina.

Una donna geniale, un talento universalmente riconosciuto, che ha lasciato tracce e impronte indelebili in gran parte del pianeta con i suoi progetti che uniscono architettura, arte e design, sparsi da Hong Kong alla Germania, dagli Stati Uniti all’Azerbaijan, da Londra a Innsbruck, da Milano a Roma. I suoi tratti distintivi sono sempre stati l’integrazione tra architettura, paesaggio e geologia, progettando forme architettoniche inaspettate e dinamiche, una danza nella dimensione dello spazio.

Ecco alcune delle sue opere più belle:

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