Arcipelago Italia, alla Biennale di Venezia il padiglione firmato Mario Cucinella

Michela Pesenti / 13 Aprile 2018 / Stili e Novità

Si intitola “Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese” il Padiglione Italia curato dall’architetto Mario Cucinella alla prossima Biennale di Architettura di Venezia. Il progetto focalizzerà l’attenzione sullo spazio urbano che corre lungo la dorsale italiana, dall’Arco Alpino passando l’Appennino e fino al Mediterraneo, in una sorta di “ricerca-azione” sulle aree interne del Paese, in relazione con la loro storia, il presente e il futuro. Un itinerario con un centinaio di tappe suggerite da piccole architetture di qualità realizzate negli ultimi anni, in dialogo con esempi tratti dalla storia, nella relazione tra architettura e paesaggio; un viaggio verso il futuro proponendo una riflessione su temi di attualità come le periferie, il post terremoto, le aree dismesse, gli scali ferroviari e la mobilità.

 

Cucinella ha coinvolto in questa sfida un collettivo interdisciplinare formato da architetti, urbanisti, esperti della progettazione, fotografi, rappresentanti delle università locali e altri consulenti, chiedendo loro di lavorare su cinque aree strategiche per il rilancio dei territori interni del Paese, attraverso lo sviluppo di progetti sperimentali che possano diventare strumento di discussione anche per gli amministratori locali. L’obiettivo è quello di contribuire a definire le opportunità dei territori mediante l’architettura, fornendo esempi di un possibile approccio metodologico per una visione futura del Paese. Queste le cinque aree: la Barbagia con la piana di Ottana, in Sardegna; la Valle del Belice con Gibellina, in Sicilia; Matera e gli scali ferroviari di Ferrandina e Grassano, in Basilicata; Camerino, nelle Marche, all’interno della zona dell’Italia Centrale colpita dal terremoto del 2016; l’Appennino Tosco-Emiliano, con particolare attenzione per il Parco delle Foreste Casentinesi.

 

 

«Il Padiglione Italia curato dall’architetto Mario Cucinella – sottolinea Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia – offre uno spunto interessante. L’Italia è una realtà composita non caratterizzata da grandi metropoli, ma da arcipelaghi di luoghi di varie dimensioni e densità, centri storici, città grandi, periferie, luoghi agricoli, città minori, borghi, un tessuto di entità distinte ma continuo, che chiede a gran voce di essere considerato come terreno variegato, sul quale si manifesti senza gerarchie la nostra capacità di vivificare. Si inserisce bene nel contesto della Mostra Internazionale, che ha come titolo “Freespace”, in quanto non rappresenta semplicemente un nuovo motivo di compiacimento per l’eredità del passato, ma perché contribuisce a inquadrare meglio le caratteristiche del nostro spazio abitato, sul quale vorremmo vedere l’architettura all’opera per le necessarie sue continue rigenerazioni, vero terreno di cimento per la nostra civiltà presente, tema ineludibile del nostro immediato futuro».

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