L’architettura di domani in mostra alla Triennale

Michela Pesenti / 21 Febbraio 2020 / Stili e Novità

In che direzione andrà l’architettura del futuro? Quali sono le nuove linee di sviluppo dell’attività progettuale? Prova a rispondere a queste domande The State of the Art of Architecture Milanomostra in scena alla Triennale fino al 29 marzo.

 

Curata da Joseph Grima, l’esposizione è una riflessione sulla produzione di nuove forme di pensiero architettonico contemporaneo attraverso il coinvolgimento di 38 studi di architettura e ricercatori innovativi ed emergenti. Obiettivo indagare le nuove direzioni dell’architettura concentrandosi sulle generazioni future per capire quali siano le nuove direzioni della progettazione.

 

The State of the Art of Architecture Milano reinterpreta in chiave contemporanea alcuni riferimenti storici e culturali che hanno segnato la storia dell’architettura moderna: il titolo della mostra riprende, infatti, l’omonima conferenza di Stanley Tigermann del 1977 alla Graham Foundation di Chicago. Oltre all’evento del 1977 tra le altre fonti di ispirazione ci sono i Congrès Internationaux d’Architecture Moderne di Le Corbusier e le Charlottesville Tapes, in quanto momenti fondamentali di discussione e ricerca sullo stato dell’architettura.

 

Il format espositivo si ispira poi, da un lato, al saggio di Walter Benjamin Unpacking my library e, dall’altro, a un’opera d’arte di Marcel Duchamp, la Boîte-en-Valise: i materiali e i progetti in mostra saranno costituiti da tutto quello che potrà essere letteralmente ‘portato in valigia’ a Milano dagli architetti invitati, che dovranno selezionare ciò che può rappresentare al meglio la loro ricerca, adeguandosi a uno spazio ristretto, riprendendo la celebre affermazione di Duchamp «Tutto quello che ho fatto di importante potrebbe stare in una piccola valigia».

 

Un allestimento minimal, quello in scena in Triennale, in cui vi sono solo una serie di tavoli dal colore chiaro che fanno da sostegno ai progetti degli studi di architettura che espongono idee originali su come, con la progettazione, si possa avviare oggi una riflessione sulla produzione di nuove forme di pensiero strettamente connesse all’attualità.

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