Design e non solo: sette tendenze per il 2022 spiegate da Vitra

Michela Pesenti / 14 Gennaio 2022 / Stili e Novità

Quali sono i trend che caratterizzeranno il 2022 dal punto di vista del design, delle città, delle case e degli uffici? Secondo quanto raccontato da Raphael Gielgen, trend scout di Vitra, in una recente intervista alla testata AD, sono sette gli aspetti a cui dovremo porre attenzione durante quest’anno:

1. La città connessa

Secondo Gielgen stiamo vivendo un periodo in cui si sta facendo strada la creazione di un nuovo sviluppo urbano in cui «la città sarà il nostro nuovo ufficio» come dimostrano alcuni progetti come Jeuneville, il quartiere futuristico di Parigi firmato da Jean Nouvel che si configura come uno spazio globale in cui vivere, lavorare, produrre e trascorrere le vacanze, oppure la nuova sede di Alibaba a Wuhan in Cina, un hub del futuro che «continuerà a essere uno spazio urbano con una visione urbana intelligente e unica per la città».

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2. La Cina come laboratorio di tendenze

«Il super produttore del futuro sarà sempre la Cina. Shanghai è una città dove si trovano molte ispirazioni e idee. La principale differenza tra la Cina e il resto del mondo è l’accettazione dell’uso degli strumenti digitali con un’intensità che qui in Europa non esiste. Sembra che la vita reale non possa accadere senza uno smartphone. Direi anche che ci sarà un rinascimento della Silicon Valley, non guidato da internet, ma dal metaverso. E questo accadrà sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Le grandi idee emergono dove convergono grandi capitali e buone università», racconta il cool hunter di Vitra.

3. La collaborazione sarà la chiave

Le novità si affermeranno grazie alla collaborazione tra le aziende che saranno in grado di aprirsi alle innovazioni e ai mercati, generando in un percorso incrociato curiosità, empatia e aperture per sperimentare.

4. Innovare o morire

Tra le soluzioni più innovative che Gielgen suggerisce di prendere ad esempio vi è l’Istituto federale di tecnologia di Zurigo (EHT) dotato di uno studio di architettura, dove i giovani architetti stanno cercando di costruire software e hardware per realizzare edifici che ad esempio usano fino al 70% in meno di cemento. «Mi ha colpito anche un progetto fatto da Vitra per Merantix a Berlino. È un campus per l’intelligenza artificiale, un enorme ecosistema per aziende, creators, studenti o imprenditori di tutto il mondo intorno a questa tecnologia. Ospita fisicamente le aziende in un unico luogo, per dare loro il miglior ambiente con un alto livello di interazione tra tutti loro. È l’idea completamente opposta al metaverso, ma è un esempio molto coerente di ripensare lo spazio fisico» racconta ad AD Gielgen.

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5. Meno prodotti, più personalizzati

Quello che succederà nel mercato del design, secondo il trend setter di Vitra, è quello che sta succedendo nella moda con le collaborazioni e le capsule tra i vari marchi: «Un giovane designer può contribuire con le sue idee a una grande marca che produce, per esempio, un massimo di 5mila pezzi di quella collaborazione come capsule, che va esaurita in pochissimo tempo. In passato eravamo circondati da prodotti fatti in serie, mentre in futuro sarà diverso. Ci sarà più varietà perché tutto sarà più personalizzato. È un nuovo tipo di individualismo. Questo non significa che non ci saranno più super designer, esisteranno ancora, ma non compariranno dall’oggi al domani. Sappiamo che i designer di domani hanno un diverso tipo di formazione, più varietà nei loro talenti e abilità, non vogliono concentrarsi solo su una cosa».

6. La casa-ufficio

«Dovremmo parlare di “lavoro a casa” piuttosto che di “home office”, perché la casa è la casa e dovrebbe rimanere tale. Una volta che abbiamo capito che possiamo lavorare anche nelle mura domestiche, allora possiamo chiederci: cosa significa questo per la mia abitazione? Forse bisogna dare un nome a quello spazio dove si lavora, qualunque esso sia. Poi ci sono differenze perché ogni casa ha caratteristiche diverse e anche il tipo di lavoro di ogni persona è diverso. Troviamo persone per le quali non è importante avere uno spazio grande o speciale in cui lavorare, per loro quello che fanno è solo lavoro. Per altri è più di un semplice lavoro, è parte del loro modo di essere, e in questo caso vogliono immergervisi completamente».

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7. Nuove ragioni per andare in ufficio

Le persone non vogliono andare in ufficio solo perché il luogo è bello ma vi si recano volentieri se il posto è autentico e chi ci lavora condivide un insieme di valori. Il motivo per cui la gente andrà in ufficio sarà diverso: gli uffici del futuro, naturalmente, forniranno spazi per i lavoratori per sentirsi meglio.

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