Si ispira e rende omaggio al genio indiscusso di Alfred Hitchcock il progetto di interior design sviluppato dallo studio francese Atelier Avéus*. Intrecciando design e cinema il team guidato dall’architetto e designer Morgane Roux-Lafargue ha preso spunto dalle ambientazioni dei film del celebre regista per creare tre spazi virtuali.

In occasione del quarantesimo anniversario della morte di Hitchcock, lo studio francese riprende gli ambienti diventati iconici dei film La finestra sul cortile, Vertigo – La donna che visse due volte e Rebecca, la prima moglie con l’aiuto del 3D designer Ergun Ayral.

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Il primo visual, The Secret Room Hotel, si ispira alla famosa scena girata nella stanza d’albergo in Vertigo – La donna che visse due volte per presentare una mini console con specchio. In Uncanny Lobby l’elemento dominante è la scala che richiama le atmosfere di Rebecca, la prima moglie, qui sovrastata da una lampada a sospensione. Infine The Confinement Room presenta una poltrona affrontando il tema del confinamento e del vivere in un piccolo spazio per tanto tempo, argomento di stretta attualità ed esplorato negli anni Cinquanta dal film La finestra sul cortile.

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In ciascun ambiente è presente un elemento architettonico chiave, come la porta, la finestra o la scalinata, intorno a cui si costruisce il resto dello spazio, proprio come Hitchcock faceva con le scenografie dei suoi film, in cui gli edifici e gli arredi divenivano strumenti fondamentali per la trama della storia.

«Hitchcock spesso rappresenta il mondo reale come proiezione dei disturbi e delle angosce dei personaggi, servendosi di ambientazioni suggestive, perfettamente studiate nella luce e nei dettagli. Quello che viene definito “arredamento espressivo”, è stato utilizzato anche in questo progetto. Seguendo un approccio che si basa sulla rappresentazione  del potenziale drammatico della sfera domestica, portando in scena un vero e proprio storyboard in cui i personaggi sono i pezzi da me creati», racconta la designer Morgane Roux-Lafargue.

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Così, The Secret Hotel Room è un nascondiglio, «un ambiente oscuro e notturno, che indica uno spazio temporale al di fuori del mondo ordinario. Al centro una misteriosa porta semi aperta, sottolinea il bagno come luogo di rivelazione. The Uncanny Lobby è costruita intorno ad un’enorme scalinata che ricorre spesso nei film come punto cruciale per una svolta narrativa. La curiosità porta il personaggio verso il piano superiore dove si trovano altre stanze misteriose e segrete. The Confinement Room gioca con i temi del voyeurismo e del confinamento. L’architettura è uno strumento di osservazione, mentre la grande finestra funziona da fuga visiva dalla realtà che sottolinea la solitudine del personaggio che la abita» conclude la titolare di Atelier Avéus*.