Loft minimalista con Eclisse

Francesca Negri / 16 Novembre 2022 / Stili e Novità

Un nuovo spazio concepito come una scatola neutra da animare con mobili, colori e passione, così è nato il progetto di ristrutturazione di un sottotetto degli anni ’50. Da spazio angusto ad ambiente privo di divisioni, in cui sono diventate protagoniste le soluzioni di Eclisse, marchio di controtelai per porte a scomparsa e partner HABIMAT.

 

Costruito dal nonno dell’architetto Francesco Valentini, l’edificio oggetto di intervento si trova a Fermo e ha un forte valore sentimentale per il progettista poiché in passato è stato abitazione dei genitori, degli zii e ora anche il luogo che lui chiama casa. L’inizio dei lavori di ristrutturazione dello spazio (110 m2 all’ultimo piano) è coinciso con quello del Covid e l’imprevisto rallentamento del cantiere ha dato il tempo per ripensare al progetto iniziale. La rigorosa suddivisione degli spazi e gli ambienti nettamente separati in più locali rendevano lo spazio poco vivibile, il progettista è quindi intervenuto abbattendo tutte le pareti che delimitavano le stanze, tranne le due che racchiudono la camera matrimoniale.

La scelta di materiali naturali ha guidato l’intero progetto. Pavimenti, pareti e soffitti si caratterizzano per l’uso di un’unica tinta: a terra un cemento resina grigio caldo molto chiaro abbinato alla finitura a parete in intonaco a base roccia di Gambassi, a fungere da separatore degli spazi sono invece gli arredi e i mobili fungono da quinta con colori più forti. Gli arredi appaiono sospesi come, ad esempio, le quattro colonne nere della cucina, solitamente allineate e qui invece posizionate al centro, accoppiate due a due di schiena, come un parallelepipedo che fluttua nello spazio.

 

Eclisse 40 Collection è stata scelta da Valentini per esprimere la propria identità, il telaio per porte svasate a 40 gradi si trova posizionato in entrata, il punto esatto che separa il resto del mondo dalla piccola realtà dell’architetto. Il lato filomuro è posto all’esterno mentre quello strombato si affaccia sulla scala interna. Il telaio color tobacco insieme alla maniglia in tinta sono gli unici due elementi in contrapposizione ai colori tenui circostanti. Particolare è anche il punto di osservazione, non convenzionale, dall’alto verso il basso che enfatizza la tridimensionalità della vista.

Minimal ed eleganti sono anche le altre porte scorrevoli esterno muro, con sistema a scomparsa prive di maniglia. Tutte le porte sono rivestite con lo stesso intonaco delle pareti, per un effetto total look. I serramenti in alluminio a triplo vetro montano un telaio invisibile dall’esterno che lascia la percezione di una superficie tutto vetro, che regala una luce naturale a tutto l’ambiente.

 

«Ogni casa deve essere diversa, avere una propria identità, quella di chi ci andrà vivere, non certo quella di chi la progetta. La professione dell’architetto è una piccola responsabilità sociale. Il rapporto fra progettista e committente deve basarsi sull’ascolto (…). Lo stesso metodo ho cercato di applicarlo a me stesso in questo progetto – ha raccontato Valentini –. (…) La casa deve far star bene e non essere un luogo di rappresentanza. Il Covid in questo senso ha fatto emergere molte lacune nella progettazione delle case e ci ha fatto capire che esistono degli spazi in cui in realtà non stiamo poi così bene».

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