Biologici e riflettenti. Sono queste le due caratteristiche sorprendenti dei mattoni che lo studio The Living ha studiato appositamente per il progetto – che non resterà sulla carta, ma verrà costruito davvero – che ha vinto l’edizione 2014 del concorso YAP (Young Architects Program) indetto ogni anno dal MoMA e dal MoMA PS1 a New York e rivolto ai giovani talenti emergenti dell’architettura mondiale. Hy-Fi, questo il nome del progetto, è una torre circolare di mattoni biologici e riflettenti.
«Se il XX secolo è stato il secolo della fisica, il XXI secolo è il secolo della biologia. La nostra struttura – dicono gli architetti di The Living – utilizza tecnologie biologiche combinate con calcoli all’avanguardia e ingegneria, per creare nuovi materiali da costruzione, un nuovo metodo di bio-design. Abbiamo progettato questa struttura combinando le proprietà uniche di due nuovi materiali: quella dei mattoni biologici prodotti attraverso una combinazione rivoluzionaria di gambi di mais, che altrimenti non hanno alcun valore sul mercato, e quella di una struttura all’avanguardia ed eco-sostenibile progettata da Ecovative, una società americana specializzata nello sviluppo di materiali sostenibili innovativi. I mattoni della parte superiore della struttura sono invece riflettenti grazie a una speciale pellicola realizzata dalla 3M e consentiranno di far rimbalzare la luce verso le basi delle torri».
I mattoni bio, modellati con rifiuti del mais raccolti nelle fattorie della zona e miceli che serviranno da collante per tenere insieme tutto il materiale, saranno posizionati nella parte bassa della struttura; la parte superiore invece sarà costruita con mattoni riflettenti (prodotti da 3M) rivestiti con una speciale pellicola specchiante che farà rimbalzare la luce del sole all’interno della struttura. Le pareti delle torri di Hy-Fi saranno porose, così da rendere naturalmente ventilati gli spazi interni, spingendo l’aria calda in alto e saranno colorate con tinte organiche, create appositamente da Shabd Simon-Alexander e Audrey Louisere.
Hy-Fi inverte la logica di costruzione portante in mattoni e crea un effetto antigravitazionale. Invece di essere spessa e densa in fondo, è una struttura sottile e porosa in basso e genera un microclima fresco in estate aspirando aria fredda nella parte inferiore e spingendo l’aria calda nella parte superiore.
Hy-Fi offrirà una visione completamente nuova, una struttura familiare in contrasto tra le torri in vetro che caratterizzano lo skyline di New York e il carattere materico della costruzione in mattoni dell’edificio MoMA del PS1. A ciò si aggiunge la capacità dello spazio di offrire ombra, colore, luce, e un’esperienza orientata al futuro stimolante e piena di meraviglia e ottimismo.
«Per eseguire questo progetto – fanno sapere dallo studio The Living – abbiamo già costruito una squadra incredibile di collaboratori, tra cui Ecovative, una start-up di New York esperta in materiali biodegradabili, 3M, la società che ha inventato la pellicola a specchio, Advanced Metal Coatings Incorporated, la società che sta testando i nostri materiali naturali per la durata in condizioni estive di New York, Shabd Simon-Alexander e Audrey Louise Reynolds, gli artisti di tinte naturali che stanno sviluppando i colori personalizzati per i rivestimenti dei nostri mattoni organici, Build It Green Compost, non-profit con sede a Queens che riutilizzerà i nostri materiali da costruzione al termine dell’installazione e li fornirà ai giardini delle comunità locali, Associated Fabrication, Kate Orff e SCAPE Landscape Architecture, Arup, Atelier Ten, Autodesk, Bruce Mau Design, Brooklyn Digital Foundry e un team di studenti della Columbia che ci aiuteranno a costruire e a smontare la struttura».