Nagababa: la chirurgia plastica applicata al design

Michela Pesenti / 7 Febbraio 2020 / Stili e Novità

Applicare la chirurgia plastica all’interior design per raccontare la costante ricerca di perfezione estetica che caratterizza la società odierna. Con questo obiettivo lo studio Wamhouse di Mariusz Warsinski, ha realizzato la poltrona Nagababa, ispirata alla Maestà Soffrente di Gaetano Pesce.

Progettata nel 1969, la sedia originale raccontava la sofferenza delle donne e la disparità tra i sessi. Nagababa (che in polacco significa “donna nuda”) ne riprende la forma femminile arrotondata ma mettendo l’accento su come le donne e il loro corpo siano diventate vittime di nuovi canoni di bellezza e su come si sia modificata la percezione.

La poltrona è infatti ricamata con frecce e grandi cuciture per richiamare i disegni e i tratti che eseguono i chirurghi plastici sul corpo di un paziente, prima dell’operazione, per mostrare cosa si andrà a togliere e a modificare.

Attraverso questo oggetto di design unico e potenzialmente iconico, Warsinski si chiede se questi trattamenti possano portare all’auto-oggettivazione della persona, senza sottintendere la positività o la negatività di questa ricerca della perfezione.

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