Il Premio Pritzker 2017 allo studio spagnolo RCR Arquitectes

Michela Pesenti / 3 Marzo 2017 / Stili e Novità

Dal Cile alla Spagna: dopo l’architetto cileno Alejandro Aravena, vincitore nel 2016, il Premio Pritzker incorona lo studio spagnolo RCR Arquitectes. Il “Nobel” per l’architettura, assegnato per la prima volta a un gruppo e non a un singolo architetto, è stato conferito allo studio fondato nel 1988 a Girona da Rafael Aranda, Carme Pigem e Ramon Vilalta per la varietà dei progetti realizzati, che spaziano «da edifici pubblici e privati a istituti culturali e scolastici», rimarcando anche la loro capacità «di connettere le strutture che creano all’ambiente che le circonda», come ha sottolineato la giuria presieduta da Tom Pritzker, figlio del fondatore del premio.

Un team, quello spagnolo, che da trent’anni si occupa di edilizia privata e pubblica, tra cui edifici scolastici, musei e biblioteche, soprattutto in territorio spagnolo, tutti lavori che si contraddistinguono per lo sforzo di inserire le opere all’interno del paesaggio circostante, scegliendone accuratamente i materiali da costruzione e la posizione. I tre architetti, secondo la giuria, hanno resistito «alla chiamata della metropoli, preferendo rimanere strettamente legati alle proprie radici».

Tra le loro opere più note vi sono la Bell-Lloc Winery, cantina terminata nel 2007 a Palamòs, sulla costa non lontano da Girona. Un edificio interrato e quasi invisibile dall’esterno: per raggiungere le celle del vino bisogna attraversare un percorso coperto da una lamiera di metallo ondulata, interrotto da feritoie che lasciano entrare fasci di luce. Altra opera esplicativa dell’architettura di RCR Arquitectes è la pista di atletica di Tussols-Basil, a Girona, terminata nel 2000, una pista quasi invisibile, circondata dalla foreste e con gli spalti coperti d’erba e immersi tra gli alberi. Spostandoci in Francia, a Rodez, ecco  il Soulages Museum, museo inaugurato nel 2014 che ospita la collezione di opere dell’artista astratto, Pierre Soulage. L’edificio è formato da una successione di cubi: utilizzando un solo materiale, l’acciaio Cor-Ten, il complesso architettonico e il paesaggio si fondono insieme e lentamente cambiano nel tempo.

 

«È una grande gioia e una grande responsabilità. – ha commentato Carme Pigem – Siamo entusiasti che quest’anno tre professionisti, che lavorano a stretto contatto in tutto ciò che fanno, siano stati riconosciuti».

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