Un museo dedicato alla storia del Qatar: è stato da poco inaugurato a Doha il National Museum of Qatar che porta la firma del premio Prtizker Jean Nouvel. Il progetto dell’architetto francese, come sottolinea egli stesso, simbolicamente «evoca il deserto, la sua dimensione silenziosa ed eterna, ma anche lo spirito di modernità e audacia a cui si è arrivati e che hanno scosso ciò che sembrava incrollabile. Quindi, sono le contraddizioni in quella storia che ho cercato di evocare qui».
L’architettura e il design del museo richiamano la forma della rosa del deserto, un aggregato di cristalli minerali simile a un fiore che si verifica solo nelle aride regioni costiere, una struttura architettonica creata dalla natura stessa, attraverso il vento, gli spruzzi del mare e la sabbia che agiscono insieme per millenni. Un fenomeno sorprendente che Nouvel ha voluto riprodurre utilizzando acciaio, vetro e cemento per creare grandi dischi ad incastro di diversi diametri e curve, alcuni verticali con i quali vengono formati gli elementi portanti e altri orizzontali, appoggiati su altri dischi.
Un insieme di intersezioni e angoli che proteggono i visitatori mentre passeggiano all’esterno del museo e allo stesso tempo schermano gli ambienti interni dalla luce e dal calore, mentre il rivestimento è in cemento rinforzato con fibra di vetro, proposto in una tonalità neutra color sabbia ripresa uniformemente anche all’interno. Il percorso di visita si snoda per oltre un chilometro e mezzo all’interno di undici gallerie alla scoperta della storia e della cultura del Qatar. Un viaggio cronologico quello del National Museum of Qatar che si compie su una superficie di oltre 52mila mq e che ha il suo culmine nel palazzo storico completamente restaurato dello Sceicco Abdullah bin Jassim Al Thani, inglobato nel progetto di Jean Nouvel.
«Usare la rosa del deserto come punto di partenza – ha sottolineato Jean Nouvel – si è rivelato un’idea molto progressista, per non dire utopistica. Dico “utopico” perché, per costruire un edificio lungo 350 metri, con i suoi grandi dischi curvati verso l’interno e le sue intersezioni e gli elementi a sbalzo – tutte cose che evocano una rosa del deserto – abbiamo dovuto affrontare enormi sfide tecniche. Questo edificio è l’avanguardia della tecnologia, come il Qatar stesso».