La Royal Gold Metal 2020 alle architette di Grafton Architects

Michela Pesenti / 11 Ottobre 2019 / Stili e Novità

Un premio all’insegna del rosa: la Royal Gold Medal 2020, medaglia d’oro per l’architettura del Regno Unito è stata assegnata a Yvonne Farrell e Shelley McNamara, le menti creative dello studio Grafton Architects. Il prezioso riconoscimento, approvato dalla regina Elisabetta II, viene assegnato alle personalità che abbiano influito significativamente sul progresso dell’architettura e per la prima volta in 171 anni sarà consegnato a un team tutto al femminile.

 

Dopo Zaha Hadid a cui era stato riconosciuto nel 2016, il premio torna a tingersi di rosa in favore del talento delle due architette che dal 1978, anno di fondazione del loro studio a Dublino, ad oggi hanno realizzato numerosi progetti tra cui la University of Limerick Medical School in Irlanda, il “campus verticale” dellUniversidad de Ingeniería y Tecnología (UTEC) a Lima, in Perù, che ha vinto il Leone d’Argento all Biennale Architettura 2012 e il primo premio internazionale RIBA International Prize nel 2016, e in Italia il campus dell’Università Bocconi di Milano con il suo scenografico atrio seminterrato che ha conquistato il World Building of the Year Award nel 2008.

 

«Dalla progettazione di abitazioni in paesaggi rurali spazzati dal vento, a importanti progetti universitari nel cuore delle città, dalla cura e dalla partecipazione a mostre di livello mondiale all’insegnamento presso alcune delle principali scuole di architettura del mondo, il raggio e la portata dell’influenza di Grafton Architects sono straordinari. La grandezza del loro talento e della loro generosità di spirito sono fonte d’ispirazione, non solo per me e i miei colleghi architetti, ma per tutti coloro che hanno avuto il piacere di impegnarsi direttamente con loro e il loro lavoro» ha dichiarato Alan Jones, presidente del RIBA.

 

«Come gli architetti di tutto il mondo, tutti noi in Grafton lavoriamo duramente per dare a ogni progetto l’attenzione necessaria per arricchire – si spera – la vita delle persone. Per noi l’architettura è una professione ottimistica, che ha l’opportunità di anticipare le realtà future. Ed è della massima importanza culturale perché è “il recinto costruito” delle vite umane. Traduce i bisogni e i sogni delle persone in forma costruita, nel linguaggio silenzioso dello spazio», hanno invece commentato le architette, curatrici della Biennale di Architettura di Venezia del 2018, alla notizia dell’assegnazione della Royal Gold Medal.

 

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